FASHION IN PROGRESS
Nuove sinergie di moda a Milano
Max Mazza da sempre ritiene che la moda sia uno spettacolo di costume e società da vivere e non da subire.
Lo stilista è anche fortemente convinto del fatto che solo l’unione delle sinergie di un compatto team di professionisti possa dar vita ad una nuova visione dell’abbigliamento.
Nel fashion in progress l’equipe, lo staff, il gruppo, l’anima e la forza della riuscita di un prodotto, vengono messi in luce dal dietro le quinte.
Per questo, già nel 1985 in via Montenero a Milano, lo stilista proponeva la moda sotto forma di spettacolo interattivo e, per quanto quel primo fashion in progress non avesse le caratteristiche tecniche odierne, rimane innegabile il forte concetto di teatro della moda con il quale avrebbe desiderato ospitare nel 1997 anche lo staff che aveva lavorato al progetto del Barboun, il giaccone trasformista da lui ideato.
Oggi Max Mazza ritorna con il fashion in progress con l’intento di rendere assolutamente visibile agli operatori della moda questo concetto di sinergia ed interazione.
L’abito che vive non solo per mano di chi lo crea, ma anche di chi lo interpreta. Stylist, acconciatori, truccatori, fotografi.
E’ dall’ unione di queste figure professionali che l’abito oltrepassa le passerelle per entrare nell’ immaginario collettivo.
Tecnologia e post-produzione. Trucco e trucchi che oggi più che mai entrano prepotentemente e necessariamente a supportare la moda perché oggi le esigenze sono cambiate e maturate.
Se è vero che oggi più che mai è necessario stupire, Max Mazza sceglie di farlo portando ancora una volta il dietro le quinte in prima linea, in una sorta di teatro da assaporare tra segreti e curiosità, perché come lui dichiara “l’abito non si commenta sulla passerella, bisogna tenerlo tra le mani”.
